Ho lasciato le spiagge del sud al mattino presto e ho seguito la strada costiera tortuosa verso l’estremo ovest di Rodi. La strada attraversava piccoli villaggi, ognuno con un caffè che apriva le sue porte e il profumo di pane fresco che si diffondeva per la strada. Il paesaggio diventava più selvaggio man mano che avanzavo, con colline coperte di pini da un lato e il Mar Egeo aperto dall’altro. Alla fine l’ho visto, il Castello di Monolithos, arroccato su una scogliera rocciosa e affacciato sull’orizzonte infinito.
C’è un piccolo parcheggio ai piedi della collina. Da lì, un sentiero lastricato sale verso il castello. Non è una lunga camminata, ma le pietre possono essere irregolari, quindi sono utili scarpe adatte. L’aria era fresca e portava con sé il profumo di pino e di sale marino. Salendo, il suono delle onde molto in basso sembrava diventare più forte, come un battito regolare del cuore dell’isola.
Il Castello di Monolithos fu costruito dai Cavalieri di San Giovanni nel XV secolo per proteggere la costa. Oggi restano solo alcune parti delle mura, ma l’ubicazione è ciò che lo rende indimenticabile. In cima, il terreno precipita su tre lati, regalando una vista ininterrotta sul mare blu e sulle piccole isole sparse al largo. La cappella bianca di Agios Panteleimon si trova silenziosa all’interno delle rovine, le sue pareti luminose in contrasto con la pietra consumata dal tempo.
Ho camminato lentamente lungo il bordo, guardando verso il mare. Una barca da pesca si muoveva molto in basso, lasciandosi dietro una scia bianca sottile come un filo. Alle mie spalle, le colline dell’entroterra si estendevano in lontananza, ricoperte di verde. C’erano solo pochi altri visitatori e, per lunghi momenti, mi è sembrato di avere l’intero posto per me.
Avevo portato una bottiglia d’acqua e un po’ di frutta, sapendo che qui non ci sono negozi. Un abitante del vicino villaggio di Siana mi aveva consigliato di prendermi il mio tempo e di restare fino a quando il sole comincia a calare, quando la luce diventa più morbida e il mare assume una tonalità di blu più intensa. Aveva ragione. Con il passare del pomeriggio, la vista sembrava diventare più calma, quasi senza tempo.
Scendendo, mi sono fermato a Siana per un pranzo tardivo. Il villaggio è famoso per il suo miele e per la souma, una bevanda locale. Ho scelto una piccola taverna dove il proprietario mi ha servito agnello alla griglia con origano, un’insalata di pomodori e cetrioli e un pezzo di pane ancora caldo appena sfornato. Mi ha offerto un piccolo bicchiere di souma, sorridendo, e mi ha spiegato che era fatta con uva coltivata proprio fuori dal villaggio.
Riprendendo la strada lungo la costa, continuavo a dare un’occhiata allo specchietto retrovisore verso la scogliera dove si ergeva il Castello di Monolithos. Da lontano sembrava ancora di più un guardiano vigile del mare. La visita era stata semplice, tranquilla e gratuita, ma mi è sembrata uno dei luoghi più suggestivi che abbia visto a Rodi.